Fecondazione omologa e eterologa. In quali casi?

Fecondazione omologa e eterologa. Significato

Fecondazione omologa

Per fecondazione omologa si intende la tecnica di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) per impiantare uno o più embrioni nell’utero della gestante usando i gameti della coppia richiedente. Il nome deriva dalla caratteristica princiapale di questo tipo di fecondazione artificiale: l’omogeneità dei soggetti.

Infatti la donna sarà sia la madre biologica o gestante sia la madre genetica (fornendo lei stessa l’ovulo da impiantare) sia la madre sociale (fornendo il consenso per la tecnica di PMA e per l’impianto). Allo stesso modo il padre genetico (fornendo il proprio seme) sarà anche il padre sociale (fornendo il consenso per le tecniche di PMA).

Fecondazione eterologa

La fecondazione eterologa invece si avvale di gameti provenienti da donatori esterni alla coppia richiedente per finalizzare il processo di procreazione medicalmente assistita.

La scelta dell’eterologa dipende dalla necessità poichè si predilige quando uno dei due partner o entrambi soffrono di un’infertilità tale da impedire il prelievo oppure sono affetti da una malattia genetica che non si vuole trasmettere al bambino.

Differenze in breve

La principale differenza tra fecondazione omologa ed eterologa risiede quindi nella provenienza degli spermatozoi impiegati per la formazione dell’embrione. Nel caso della fecondazione omologa si usano i gameti maschili del partner, mentre nella fecondazione eterologa si usano quelli di un donatore oppure provenienti da una banca del seme.
Di conseguenza nell’omologa il patrimonio genetico ereditato dal bambino proviene proprio dai genitori biologici, genetici e sociali. Nel secondo caso invece ciò non avviene e in Italia non si possono scegliere le caratteristiche del donatore.

Fecondazione omologa o eterologa. Come scegliere?

A guidare nella scelta della tecnica di PMA più idonea alla coppia sarà sicuramente il ginecologo esperto in fertilità che seguirà il trattamento. Solitamente dipende comunque dai singoli casi perchè sono diversi i fattori di infertilità femminile e maschile. Si pensa all’età della donna, i tentativi pregressi, patologie presenti eccetera. Il primo passo per risalire alle cause di infertilità e capire la procedura più indicata è sempre quello di formulare un’accurata anamnesi ed una diagnosi precisa.
In linea di massima l’inseminazione omologa si preferisce quando c’è un’infertilità maschile di grado lieve o moderato, disfunzioni sessuali, ripetuti tentativi di concepimento non andati a buon fine oppure in caso di disfunzioni ovulatorie o di infertilità idiopatica.

La scelta della fecondazione eterologa sopraggiunge solitamente solo quando si comprova che l’omologa non è d’aiuto, per sterilità permanente di uno dei partner o dopo diversi fallimenti. Si pensa ad esempio a donne con disturbi ormonali che non rispondono alla stimolazione ormonale, a donne in età avanzata con ridotta o assente riserva ovarica oppure a portatrici di un difetto genetico.

Negli uomini la donazione del seme si preferisce nel caso di seria alterazione dei parametri seminali (azoospermia, oligoastenozoospermia severa), fallimento di ICSI precedenti oppure, anche in questo caso, se è portatore di una malattia genetica.

Metodi per la fecondazione omologa assistita

Si può richiedere l’inseminazione omologa se si manifesta:

  • infertilità non spiegata
  • infertilità maschile di grado lieve/moderato
  • insuccessi naturali ripetuti
  • disfunzioni sessuali

La fecondazione omologa può essere eseguita con tecniche di primo, secondo e terzo livello a seconda della loro invasività.

L’inseminazione artificiale rientra tra le tecniche di primo livello con l’introduzione nella cavità uterina di un campione di seme. È una procedura semplice, indolore e poco invasiva, dopo cui la donna può tornare alle sue normali attività quotidiane. Bisogna solo fare attenzione ad assumere progesterone come indicato dallo specialista.
Invece la FIVET (Fecondazione in vitro), l’ICSI, la GIFT per via vaginale o isteroscopica o la crioconservazione sono tecniche di fecondazione omologa di secondo livello.

Le tecniche di terzo livello sono quelle più invasive e necessitano di intervento chirurgico. Si tratta del prelievo microchirurgico di gameti dal testicolo, del prelievo degli ovociti per via laparoscopica oppure del trasferimento intratubarico dei gameti, maschili e femminili sempre per via laparoscopica.

La legge 40 in Italia

La Procreazione Medicalmente Assistita è regolata dalla Legge n° 40 del 2004. Successivamente alla formulazione della legge si sono susseguite diverse modifiche per regolamentare chi può accedervi e in quali casi. La normativa si rivolge a «coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi».
Si può ricorrere alla fecondazione assistita solo se non ci sono altre terapie per risolvere l’infertilità. Nello specifico la fecondazione eterologa è stata vietata in Italia fino al 2014. Nel corso di quella sentenza la Corte Costituzionale ha modificato la Legge 40 anche a favore di chi voleva usare il materiale biologico di un donatore per impossibilità ad usare i propri gameti. L’eterologa interssa sia donne (con l’ovodanzione) che gli uomini (con l’eterologa maschile). A seguito di questa normativa è stato creato un Registro per la Procreazione Medicalmente Assistita presso l’Istituto Superiore di Sanità. Sono così conservati tutti i dati relativi a tutte le procedure di PMA per verficare quali sono i centri per la sterilità certificati pubblici, privati o convenzionati.

In Italia attualmente soprattutto le donazioni di ovuli femminili sono molto pochi perchè il processo per il prelievo è lungo, pesante e stressante a causa della stimolazione ovarica. Tuttavia le coppie possono rivolgersi anche alle criobanche estere. Sarà lo stesso centro per la fertilità qualificato trovato in Italia a mettersi in contatto con le criobanche all’estero per aiutare le coppie a risolvere il problema, reperendo materiale biologico compatibile per procedere con la fecondazione assitita. La criobanca prescelta deve però appartenere alla Comunità Europea per garantire controlli e legislazioni, quindi sicurezza e qualità.

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