Chirurgia Bariatrica

Cos’è la Chirurgia Bariatrica

L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo tanto da stimare che a livello globale circa 1,5 miliardi di adulti (di età superiore ai 20 anni) sono in sovrappeso, e circa 3,4 milioni di adulti muoiono all’anno per cause correlate all’eccesso ponderale come sovrappeso e obesità.

Una sana alimentazione e attività fisica quotidiana possono risolvere la situazione. Tuttavia, ci sono dei casi in cui sussistono problematiche maggiori legate alla storia clinica e genetica del paziente, per cui questi rimedi non sono sufficienti.

La chirurgia bariatrica rappresenta un’opzione terapeutica valida soprattutto per le persone gravemente obese che soffrono di gravi problemi di salute aggravati dall’eccesso ponderale di peso, ovvero che hanno un indice di Massa Corporea maggiore o uguale a 30La parola “bariatrico” fa riferimento alla bariatria, ovvero la branca della medicina che si occupa del trattamento chirurgico dei pazienti affetti da obesità patologica.

La moderna chirurgia bariatrica include una varietà di procedure che promuove la perdita di peso, riducendo l’assunzione e/o l’assorbimento degli alimenti. Inoltre, eliminando in maniera durevole il problema dell’eccesso di peso, risolve anche molti problemi metabolici legati all’obesità, come il diabete mellito tipo 2. 

Affrontare con successo un intervento di chirurgia bariatrica significa per molti l’inizio del cambiamento, il primo passo di un cammino di trasformazione verso una vita più salutare e felice.

Tipi di interventi

Gli interventi possono avvenire con tecnica chirurgica tradizionale (laparotomia) o con tecnica laparoscopica, meno invasiva. La laparotomia prevede un’incisione di varia dimensione e posizione a seconda del tipo di intervento e delle preferenze del chirurgo.

La laparoscopia invece viene eseguita attraverso una piccola sonda che una volta introdotta nell’addome permette di vedere l’aspetto degli organi interni attraverso una piccola telecamera e un sistema di illuminazione. Il chirurgo procede con l’operazione osservando le immagini trasmesse su uno schermo e manovrando dall’esterno gli strumenti.

Nei mesi successivi di ogni intervento è necessario rimanere in contatto con il medico per svolgere i controlli periodici e monitorare la situazione per evitare che si verifichino complicanze, e in quel caso intervenire tempestivamente per risolvere il problema. Solitamente la prima visita di controllo viene fissata a un mese dall’intervento, per poi ripeterla dopo 3 mesi, dopo 6 mesi e dopo un anno. Dopodiché la visita di controllo avviene una volta all’anno.

Interventi malassorbitivi

Lo scopo di questi interventi è quello di ridurre l’assorbimento del cibo. Comportano una riduzione delle dimensioni dello stomaco e la loro efficacia deriva principalmente dalla creazione di una condizione fisiologica. La cavità gastrica viene collegata alla parte terminale dell’intestino tenue, con conseguente limitazione dell’assorbimento di calorie e nutrienti.

  • Mini bypass gastrico: è un intervento che prevede la creazione di una piccola tasca gastrica verticale non comunicante con il resto dello stomaco, addetta all’accoglienza del cibo. In questo modo si riduce la quantità di cibo che può essere introdotta, generando precocemente il senso di sazietà. Nei mesi successivi all’intervento c’è il rischio di contrarre la gastrite da reflusso biliare, che raramente può richiedere un altro intervento chirurgico.
  • Bypass gastrico: si tratta di un intervento reversibile che consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica. A differenza del mini bypass, in questo caso la tasca viene direttamente collegata all’intestino tenue a distanza variabile dal duodeno. È considerato un intervento misto, in quanto limita sia l’assunzione che l’assorbimento dei cibi. Oltre alla riduzione della quantità di cibo che può essere introdotta, questo tipo di intervento determina la riduzione dell’appetito e il raggiungimento precoce del senso di sazietà. I principali rischi collegati al bypass gastrico sono la possibilità di sviluppare un’anemia da carenza di ferro e l’osteoporosi da carenza di calcio.
  • Diversione biliopancreatica: questo intervento consiste nell’eliminazione di una grande parte dello stomaco e nella realizzazione di un nuovo canale alimentare che “devia” il cibo e limita il suo assorbimento. L’intervento non è sempre reversibile e può provocare la comparsa di ulcere anastomotiche e diarrea. 

Procedure restrittive

Le procedure restrittive di chirurgia bariatrica agiscono per ridurre la quantità di cibo assunta per via orale. Si basano sulla formazione di una piccola tasca gastrica nella parte superiore dello stomaco, che limita il volume gastrico e lascia il canale alimentare in continuità attraverso un orifizio stretto e non dilatabile.

  • Bendaggio gastrico: l’intervento prevede il posizionamento di una fascia elastica di silicone intorno alla porzione superiore dello stomaco, in modo da ridurre l’assunzione di cibo.
  • Sleeve gastrectomy: si tratta di un intervento irreversibile che consiste nel dividere lo stomaco in due parti uguali in senso verticale, per poi asportare la parte sinistra dello stomaco, che corrisponde a circa l’80% di tutto lo stomaco. Questo tipo di intervento può portare nel tempo delle complicanze, come lo sviluppo di un intolleranza ai cibi solidi o la necessità di dover ripetere l’intervento a causa della dilatazione dello stomaco provata dagli eccessi alimentari.
  • Pallone intragastrico: non si tratta di un intervento chirurgico, ma di un trattamento temporaneo. Consiste nell’inserire un pallone espandibile che riempie parzialmente lo stomaco e induce una sensazione di sazietà.

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