PMA
Per Procreazione Assistita si intende l’insieme di tutti quei trattamenti per la fertilità nei quali i gameti, sia femminili (ovociti) che maschili (spermatozoi), vengono trattati al fine di determinare il processo riproduttivo. In seguito ai progressi fatti negli ultimi anni, soggetti precedentemente definiti sterili possono diventare fertili grazie alle innovative tecniche riproduttive di fecondazione assistita. Sono circa 40.000 le coppie in Italia che non riescono ad avere figli e che spesso si rivolgono ad una clinica per ricevere informazioni e cure.
Chi può accedere alla procreazione medicalmente assistita?
Generalmente chi si rivolge alle tecniche di PMA non può avere figli ed è infertile. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) l’infertilità è la condizione in cui vi è un’assenza di concepimento dopo un periodo che va dai 12 ai 24 mesi di rapporti senza protezione. In questo caso, le procedure di PMA possono essere una soluzione e vengono solitamente eseguite con fecondazione assistita omologa, in caso di totale infertilità di uno dei due membri della coppia si può ricorrere alla fecondazione assistita eterologa.
La procreazione assistita attualmente presenta diverse opzioni terapeutiche praticabili da scegliere in base alle esigenze della singola coppia. La legge italiana stabilisce che tali procedure debbano essere eseguite per gradi partendo da quelle meno invasive e andando crescendo.
Concepimento guidato
Il concepimento guidato è talora preferito dalla donna nell’intento di evitare una stimolazione con gonadotropine. Il ciclo viene monitorato in genere con due ecografie ed un test ematico al fine di scegliere il momento migliore o per un rapporto o per una tecnica di inseminazione artificiale.
Inseminazione artificiale
L’inseminazione intrauterina o IUI viene generalmente eseguita per i casi di sterilità inspiegata nei quali una o ambedue le tube sono pervie ed i parametri seminali appaiono pressoché normali. Consiste nell’inserimento in cavità uterina della donna del liquido spermatico del partner.
È considerato il trattamento di PMA meno invasivo e più “naturale”, in quanto va semplicemente a facilitare il veicolo degli spermatozoi all’interno della cavità uterina. La percentuale di gravidanze è del 12-15% ad ogni tentativo a causa dell’ambiente endo-uterino piuttosto ostile alla progressione degli spermatozoi.
L’inseminazione intratubarica invece è una tecnica di fecondazione assistita ambulatoriale, totalmente indolore per la donna e non richiede alcuna anestesia locale. La percentuale di gravidanza si aggira intorno al 30-40% sotto i 40 anni.
FIVET
La FIVET o embryo transfer è una delle tecniche di fecondazione assistita più diffusa e conosciuta. Si tratta di una complessa procedura costituita da vari passaggi.
Inizialmente vengono somministrati farmaci per la maturazione dei follicoli, che vengono monitorati con ecografia. Quando i valori ormonali hanno raggiunto certi parametri vengono aspirati i follicoli. Il giorno stesso del prelievo ovocitario, avviene il recupero del seme dall’uomo, che viene messo in coltura con gli ovociti. In seguito, dopo 2 o 3 giorni, i follicoli sono posizionati nell’utero.
La FIVET è una procedura a cui possono accedere tutte le coppie in cui il motivo di infertilità sia tubarico o sia causato da patologie cervicali. Nel caso in cui le tecniche di inseminazione intrauterina non funzionassero, si ricorre a questa tecnica di PMA, le cui percentuali di successo sono di circa il 25%.
La tecnica viene utilizzata anche in caso di fallimenti ripetuti di altre tecniche di inseminazione artificiale, in caso di infertilità per cause sconosciute ed in caso di poliabortività senza causa accertata.
ICSI
L’ICSI prevede un’iniezione intracitoplasmatica di un singolo spermatozoo e permette di risolvere tutti quei casi di infertilità da fattore maschile.
Questa procedura è simile alla FIVET, in quanto è prevista una stimolazione ovarica, il prelievo degli ovociti e la scelta dei migliori spermatozoi. Successivamente gli spermatozoi vengono iniettati nell’ovulo attraverso una piccolissima cannula. Dopo aver ottenuto gli embrioni, vengono lasciati sviluppare per 3-5 giorni e infine vengono trasferiti nell’utero.
Le percentuali di successo della ICSI si aggirano attorno al 20%. Questa procedura è particolarmente indicata nel caso di problematiche legate alla fertilità maschile perché individua e seleziona i gameti maschili prima della fecondazione. Inoltre, uno dei vantaggi della ICSI è la possibilità di congelare dei campioni di sperma da utilizzare in seguito.
Assisted Hatching
L’assisted hatching è un tipo di micromanipolazione eseguita in vitro attraverso cui una piccola porzione dell’involucro che contiene l’embrione è eliminata per facilitare l’impianto.
Coltura della Blastocisti
La coltura della Blastocisti permette di selezionare gli embrioni biologicamente validi in casi selezionati di pazienti con mancato impianto dopo ripetuti tentativi di fecondazione in vitro.
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